lunedì 22 settembre 2008

Invecchiamento ed attività fisica


Con l'avanzare dell'età il nostro fisico subisce inesorabilmente gli effetti del deterioramento tissutale e cellulare tipici dell'invecchiamento. Questa parola, che induce spesso a pensare ad una condizione senza via di scampo, non rappresenta altro che la riduzione della capacità dell'organismo di adattarsi ai mutamenti esterni.
L'invecchiamento si riflette principalmente a livello:
  • cardiovascolare: si riduce la frequenza cardiaca massima (che rappresenta una limitazione funzionale in termini di prestazione); le valvole cardiache divengono più fibrose ed il tessuto muscolare (miocardio ) diminuisce. In aggiunta a ciò si ha un aumento della pressione sanguigna sistolica (dipendente dalla riduzione dell'elasticità dei vasi arteriosi).Queste condizioni negative non sono limitanti a riposo, ma incidono sulla prestazione in tutte quelle attività i fisiche intense.
  • respiratorio: si ha un aumento del volume residuo (quantità di aria che rimane intrappolata nei polmoni anche dopo un'espirazione forzata e non partecipa agli scambi respiratori). Ciò è dovuto ad una riduzione dell'elasticità polmonare, alla maggior rigidità del torace alla riduzione dell'efficienza dei muscoli respiratori.
  • muscolare: si ha principalmente una riduzione della massa muscolare e, in relazione a ciò, della forza. Ciò rappresenta un fattore di rischio sopratutto per le cadute se si associa a ciò la riduzione dell'equilibrio collegata spesso anche a manifestazioni patologche a livello vestibolare e uditivo. Anche l'osteoporosi è collegata all'invecchiamento, anche se sappiamo che sono le donne ad essere maggiormente colpite. Ciò è dovuto alla riduzione quantiva della massa ossea e dato che l'osso quanto è più stimolato dal carico tanto più si rafforza risulta evidente come la vita sedentaria sia controproducente.
L'attività fisica anche di modesta entità rappresenta un principio cardine da non sottovalutare che offre benefici a tutti i livelli: muscolare, cardiovascolare, respiratorio, osseo, legamentoso ecc.
L'invecchiamento non può essere evitato, ma l'attività fisica riesce a limitarne gli effetti.
Lo scopo è quello di garantire alla persona anziana la capacità di svolgere i compiti quotidiani conservando una buona autonomia; limitare i rischi di cadute e fratture e migliorarne anche la vita sociale.
Molti anziani sedentari infatti spesso si trovano soli, sono spesso dipendenti e in condizioni di disabilità anche perchè ,la terza età, generalmente corrisponde ad un momento di vita sociale in cui la persona smette di lavorare (pensionamento) e in molti casi ,essa si sente inutile ed emarginata dalla società andando incontro spesso a depressione. E' tutto un circolo vizioso che può essere risolto cercando altre attività diverse dal lavoro in cui impiegare e sfruttare le proprie energie in modo positivo.
Le attività motorie per la terza età sono un esempio. Accanto ai benefici indotti dall'esercizio fisico, la persona anziana socializza e condivide esperienze con i coetanei e si diverte.
Ma è stato dimostrato che anche una passeggiata o attività ricreative più modeste eseguite regolarmente apportano benefici alla persona anziana (ad esempio il giardinaggio).
Quando l'anziano si reca in palestra esercizi consigliati variano sulla base dei quadri patologici (valutati accuratamente dal medico) e prendendo in considerazione che c'è una differenza interindividuale e intraindividuale (ogni organo all'interno dello stesso individuo invecchia in modo e tempi differenti) per l'invecchiamento.
In linea generale gli esercizi aerobici (marcia, cyclette ecc..) sono molto utili per il sistema cardiocircolatorio. Anche l'aerobica è molto utilizzata anche perchè allena il ritmo e la coordinazione.Gli esercizi di equilibrio sono fondamentali per tutte le età , ma specialmente durante l'invecchiamento in quanto riducono, insieme agli esercizi in carico, (importantissimi per l'osteoporosi) il rischio di cadute.
Anche l'utilizzo dello stepper è buono in quanto riproduce il movimento delle scale.
Le mobilizzazioni permettono una maggior escursione articolare (favorendo l'azione lubrificante del liquido sinoviale), ma vanno evitate ad esempio nell'osteoporosi in cui la condizione fondamentale è la stabilizzazione ed il rafforzamento muscolare. Esercizi da evitare sono: i salti, i cambi di direzione repentini, un appoggio prolungato sugli avampiedi, il mantenimento protratto delle mani sopra la testa.
Per quanto riguarda lo stretching è meglio non utilizzare quello statico (che può portare ad un'eccessivo allungamento), ma quello dinamico controllato.
Anche il nuoto è un ottima attività da svolgere nella terza età, magari affiancandolo ad esercizi in palestra o passeggiate!
Non perdete tempo allora...e mettetevi subito in moto!








1 commento:

hagganjacente ha detto...

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